Come fermare l’artrosi

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artrosiA soffrirne sono soprattutto coloro che hanno superato i sessant’anni di età e gli studi più recenti stimano che nel nostro Paese siano almeno 4 milioni le persone che devono fare i conti con l’artrosi e le sue conseguenze: fastidi e tumefazioni articolari, rigidità, dolore, progressiva limitazione della mobilità. Ma quasi un terzo (il 30%) ha aspettato almeno un anno prima di rivolgersi al medico per raccontargli questi problemi; e poco meno (il 28,4%) ha preferito sopportare il dolore piuttosto che ricorrere a qualche cura. Sono, questi ultimi, alcuni dati emersi da un’indagine del Censis presentata a Roma lunedì 24 novembre durante il Congresso nazionale della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot). L’indagine ha coinvolto un campione di 50 medici di famiglia e di 250 persone affette da artrosi, di cui il 30% già sottoposto a un intervento di artroprotesi.

Un altro dei problemi riscontrato dall’indagine, illustrata da Ketty Vaccaro, responsabile del settore Welfare del Censis, è il continuo rinvio tra più specialisti che, in genere, è terminato solo grazie alla richiesta del paziente stesso di effettuare una radiografia per arrivare a una diagnosi definitiva. A denunciare il problema soprattutto i pazienti del Nord e Centro Italia (59,3%). Inoltre, a poco meno della metà (47,2%) dei pazienti è stato consigliato l’intervento chirurgico dallo specialista privato: dall’indagine risulta infatti che il ricorso all’impianto della protesi è valutato come più indicato solo nei casi in cui il paziente non sia più autonomo (52,0%). Ciononostante, il 76,4% dei pazienti sottoposti a intervento hanno affermato che la terapia più efficace è proprio quella chirurgica. Più della metà dei medici (54,4% del campione), poi, ammette la necessità di una maggiore informazione sulla malattia. Infine, la stragrande maggioranza (83,3%) dei medici di medicina generale che hanno dichiarato di consigliare ai pazienti la struttura a cui rivolgersi per l’intervento ha risposto di basarsi sulle indicazioni fornitegli dai medici specialisti di propria conoscenza, mentre non sono stati indicati come criteri utili né il numero di interventi eseguiti nei centri né la lunghezza delle lista d’attesa.

«L’artrosi è una patologia invalidante – sottolinea Gabriella Voltan, presidente dell’Associazione nazionale malati reumatici (Anmar) – i cui sintomi sono responsabili di un significativo calo della qualità di vita delle persone che sono costrette a convivere con questa malattia. Noi sappiamo quanto sia importante ricevere le cure appropriate in tempo e come l’informazione corretta giochi un ruolo determinante per facilitare una scelta tempestiva tra le diverse opzioni terapeutiche disponibili».

Una risposta

  1. Bello articolo, molto interessante

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